Il taekwondo, un'antica arte marziale e sport nazionale della Corea del Sud, sta guadagnando sempre più popolarità in tutto il mondo, con circa 70 milioni di praticanti, diventando così l'arte marziale più praticata al mondo. È uno sport da combattimento che combina tecniche di autodifesa e competizione, adatto a persone di tutte le età e può essere praticato sia individualmente che in gruppo.
Introduzione al Taekwondo
Il taekwondo, che letteralmente significa "l'arte di calciare e colpire con il pugno", è una disciplina che affonda le sue radici nella storia coreana e si è evoluta nel corso dei secoli, influenzata da diverse correnti di pensiero e arti marziali. Oggi, il taekwondo è uno sport olimpico che promuove valori come il rispetto, l'integrità e la perseveranza, oltre a offrire numerosi benefici fisici e mentali.
Storia e diffusione del Taekwondo
L'unica federazione che è riuscita ad avere un peso importante a livello internazionale è stata la WTF, come dimostrato ai Giochi Olimpici del 1988 a Seul, capitale della Corea del Sud, dove il taekwondo della World Taekwondo Federation è apparso per la prima volta come sport dimostrativo. Il taekwondo WTF era presente come sport dimostrativo anche all'edizione di Barcellona nel 1992.
Regole del combattimento
Il combattimento si svolge tra due contendenti, uno in blu e l'altro in rosso, che competono per tre round di due minuti ciascuno utilizzando tecniche di calci e pugni - non sono consentite prese - alla parte anteriore del corpo sopra la cintura; i pugni al viso sono proibiti.
I combattenti sono protetti da un equipaggiamento che comprende: caschetto per la testa, corazza per il tronco, conchiglia per i genitali, para-avambracci, para-tibia e guanti. Grazie a queste protezioni, il taekwondo non è considerato uno sport pericoloso, nonostante sia uno sport di contatto pieno.
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Benefici del Taekwondo
Praticare il taekwondo fin da bambini significa imparare a stare in gruppo, imparare a conoscere il proprio corpo e imparare a difendersi, nel rispetto dell'avversario. Tra i tanti benefici fisici e mentali del taekwondo, uno dei più significativi è il miglioramento della concentrazione, che può contribuire in modo significativo al miglioramento dei risultati scolastici. È subito evidente un beneficio anche per la condizione fisica, soprattutto per quanto riguarda la circolazione sanguigna e l'aumento della massa muscolare a fronte di una riduzione di quella grassa. Inoltre, i bambini migliorano la loro capacità comunicativa, imparano a stare insieme agli altri bambini e a rispettare le regole. In palestra hanno la possibilità di esprimersi e muoversi liberamente impiegando molte energie, che spesso vengono assorbite dalla mente e dal corpo tra la scuola e i giochi virtuali. Il taekwondo è uno sport sofisticato e non ciclico, che richiede impegno ma fornisce maggiori soddisfazioni. Se, ad esempio, porto mio figlio in piscina, non potrà fare molto di più che perfezionare i movimenti e farli più velocemente. Nel taekwondo, invece, vengono sviluppate maggiormente le capacità neuro-fisiologiche di un individuo, oltre a quelle legate alla coordinazione, alla reattività e alla velocità, perché è un'attività sportiva varia che prevede movimenti diversi ed elaborazione di strategie e tattiche da applicare nei combattimenti. Imparare le tecniche del taekwondo rende i ragazzi più consapevoli dei loro movimenti, apprendendo il modo giusto di colpire, ma anche di ricevere i colpi. Ogni parte del corpo, poi, è riparata da apposite protezioni.
Attrezzatura necessaria
Per iniziare a praticare il taekwondo è necessario avere il Dobok, l'uniforme ufficiale per chi pratica questa disciplina, correlato dalla cintura e da tutte le protezioni utili durante i contatti.
La Federazione Italiana Taekwondo (FITA)
La FITA, ovvero Federazione Italiana Taekwondo, è una Federazione Sportiva Nazionale che promuove ed amministra il taekwondo in Italia. La FITA conta circa 30.000 tesserati e 520 società affiliate (dati aggiornati al 2022).
Para Taekwondo
La FITA include anche il Para Taekwondo, un adattamento dello sport del Taekwondo per gli atleti con disabilità. Nel 2006 il Para Taekwondo ha iniziato a sviluppare la disciplina kyorugi (combattimento) e a partire dal 2013 anche le forme sono state inserite nel programma.
Obiettivi e ambizioni nel Taekwondo
Ottenere le cinture che rappresentano i vari gradi di un atleta di taekwondo (bianca, gialla, verde, blu, rossa e nera) è più che un semplice slogan, è un'ambizione. Con un lungo ed intenso percorso di allenamenti, il sogno personale di ogni bambino può essere molto ambizioso, raggiungendo risultati importanti a livello nazionale ed internazionale.
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Tecnica, tattica e strategia nel Taekwondo
Spesso non si indagano secondo le specificità strettamente connesse che negli sport di situazione altrettanto inficiano il risultato, come ad esempio la tecnica, la tattica e la strategia. Quindi si potrebbe stabilire che ogni tecnico ed ogni combattente dovrebbe predisporre di una sempre più ampia libreria di soluzioni date da esperienze e punti di vista diversi, e lo scambio può solo arricchire, tuttavia ciò avviene difficilmente, ed ognuno coltiva le sua idea. Stage e lezioni promosse da associazioni e federazioni, addirittura con campioni, tecnici e formatori nazionali, mi hanno colpito perché vertono su uno o due di questi aspetti separatamente, come se si potessero sezionare e spiegare, tralasciando così l’importante questione nella sua interezza, per la relazione che c’è tra di essi, e l’impossibilità di comprenderli a fondo senza indagarla.
La tecnica
La tecnica è per definizione soggetta a ciò che è necessità del combattente, ovvero, la sua strategia e la sua tattica. La tecnica non è quindi l'insieme delle regole che, aprioristicamente, compongono il "come si deve fare" un qualcosa, in una sola maniera, perché essa non può esistere in uno sport di situazione; semmai è il "come si deve fare per", una definizione che apre perciò diversi scenari della sua interpretazione, ampia e difficilmente standardizzabile. Per anni ho sentito dire che il "tecnico" è un certo tipo di pugile aprioristicamente, con una struttura fisica quasi sempre scontata e con uno stile di combattimento pre-stampato. Molti atleti, confusi per tecnici, sono invece semplicemente ragazzi che istintivamente e fisicamente sono inclini alla scherma ed al colpire velocemente e da lontano, al sottrarsi allo scontro per genesi e non per strategia. L'attendista che incontra un altro attendista e non ha capacità tecnica, tattica e strategica di variare, difficilmente si esprime, eppure è (o sarebbe) un tecnico.
Tattica e strategia
La strategia è l'insieme delle regole, nell'analisi delle disponibilità (armi, tempo, territorio…) che compongono il disegno che porta alla vittoria della guerra (incontro). La tattica, invece, è l'insieme delle regole che compongono il disegno che porta a passare la situazione impellente, la vittoria della battaglia (situazione immediata, oppure mettiamo una ripresa, o parte di essa) senza la quale, magari, non si arriva a vincere la guerra. Supponiamo che un pugile o un altro combattente abbia il compito per necessità del senso strategico di sottrarsi allo scontro e non dare nessun punto di riferimento al rivale. Supponiamo che in una data situazione, oppure in una ripresa in particolare, si trova chiuso negli spazi o affaticato, in prossimità delle corde ad esempio, un bravo sfuggente non arretra mai se non ha abbastanza spazio, ma avanza e chiude per poi aprirsi una via laterale. Oppure, cerca ci accorciare ed imbrigliare, legare o altro, il rivale. Tutti i pugili intelligenti, abili nella gestione degli spazi sono capaci di fare questo, basta osservarli attentamente, sanno cambiare improvvisamente tattica per poi tornare alla loro strategia. Nel senso opposto, ogni buon attaccante che conosce la complessità di riuscire anche a non essere un bersaglio fisso, quindi vulnerabile agli attacchi del rivale, sa bene che riuscire in alcune fasi a variare la posizione, utilizzando spostamenti, variazioni di angolo, cambiare misura ed anche tattica improvvisamente, magari perché è necessario per portare a termine la propria strategia. Il periodo storico nel quale un combattente si poteva leggere anche solo dal record, dalla percentuale dei KO, per ipotizzarlo nella sua condotta, è probabilmente passato. La grande evoluzione degli SdC, progrediti anche grazie ad un incremento esponenziale delle capacità atletiche che hanno velocizzato ed intensificato le competizioni a tutti i livelli, richiede anche la massima accuratezza ed un’ampia visione, la quale spesso è fornita dagli uomini d’angolo. Portare esempi palesi che possono più di qualsiasi altra parola letta qui, spiegare bene i concetti delle necessità tattiche e strategiche del combattimento.
Stili di combattimento
Esistono diversi stili di combattimento nel taekwondo, ognuno con le proprie caratteristiche e strategie. Tra i più comuni troviamo:
- Out-fighter: Questo stile è tipico di Mohamed Ali. Tradotto significa "combattente che sta fuori", fuori dalla distanza di scambio. Generalmente è un tipo atletico, che non cerca la soluzione di potenza ma preferisce sfiancare l'avversario e, alla lunga, finirlo con una combinazione. È veloce e imprevedibile, necessita di molto allenamento sul fiato.
- Brawler: Stile opposto all'out-fighter: la posizione è poco mobile, il brawler cerca la stabilità per esprimere singoli colpi da KO, sempre al massimo della potenza. La poca mobilità lo rende lento, ma una volta che l'avversario entra nella distanza giusta è pericolosissimo. Necessita di precisione e senso del rischio poiché deve aspettare l'attimo giusto per schivare invece di parare. Questo era lo stile di Mike Tyson.
- In-fighter (Aggressore): L'in-fighter, o aggressore, è uno che incalza continuamente alla ricerca della cortissima distanza, non dà pace all'avversario, non lo fa rifiatare, lo tempesta di raffiche; conosce molti angoli di attacco e non disdegna mai il contatto fisico.
Consigli e strategie per il combattimento
Partecipare a un torneo di taekwondo è qualcosa che puoi pensare di affrontare se pratichi questa disciplina da un po' di tempo. Un torneo può rompere la monotonia del semplice allenamento per la cintura successiva e può migliorare le tue capacità agonistiche.
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Allenamento pre-torneo
E' già quando vieni a sapere di un torneo a cui vorresti partecipare il momento in cui il tuo allenamento dovrebbe cominciare. Dovresti mostrare il tuo interesse all'allenatore perché sarà lui il tuo coach durante il torneo e colui che gestirà per te le pratiche amministrative. Molti incontri, competono solo le cinture gialle, blu e rosse, e nere. Se non hai raggiunto quei livelli, non disperare, ma allenati per il futuro, per quando potrai partecipare, in modo da essere più preparato degli altri.
Allenamento della resistenza
Nel mezzo, ci saranno periodi di riposo di mezzo minuto. Per sostenere questo ritmo, dovrai allenare la tua resistenza. Corri ogni giorno, prima del torneo, al 70% del tuo battito o fa degli sprint intervallati. Per calcolare ciò, sottrai la tua età da 220. Quello sarà il valore massimo. Moltiplicalo per 70%. Il risultato sarà il numero dei battiti che il tuo cuore dovrà avere in un minuto mentre corri. Per contarli facilmente, dividi il numero per 6, in modo da doverli contare soltanto per 10 secondi. Mentre corri, premi con le dita sulla carotide e senti le pulsazioni, contando per 10 secondi. Verifica che il tuo cuore batta circa 24 volte ogni 10 secondi.
Pratica dei calci e stretching
Pratica una serie completa di calci con forza fin quando non sarai stanco, poi fermati. Lo stretching costante ti permetterà di calciare più in alto e più velocemente. Scioglierà i muscoli e potrai prevenire gli strappi. Dovresti fare stretching ogni giorno.
Equipaggiamento e aree da colpire
Molti incontri d'allenamento richiedono l'uso dello hogu (l'attrezzatura per proteggere il corpo), un elmetto, protezioni per braccia e tibie, guanti e protezioni all'inguine per entrambi i generi. Le aree da colpire sono la parte frontale e i lati dell'hogu oltre alla fronte e ai lati della testa. Durante il torneo, la maggior parte dei calci saranno calci rotanti, perché le regole delle competizioni vietano i calci in avanti. Solo i partecipanti che hanno più di 12 anni (18 in alcuni luoghi) possono colpire la testa con un calcio. Fai pratica con un sacco o dei guanti imbottiti, per sviluppare forza e precisione. I pugni sono permessi, ma si sa che raramente sono conteggiati dai giudici, essendo già pochi i calci contati. Nonostante ciò, lavora sui pugni, perché se colpisci forte con un pugno potrai indebolire l'avversario.
Parate ed evasioni
Parare l'attacco di un avversario toglie a quest'ultimo dei punti. Fai pratica di ogni tipo di parata finché non riuscirai a farlo mentre calci. Ad esempio, mentre pratichi un calcio rotante, la parte frontale del tuo corpo può essere scoperta, diventando un obiettivo per un contrattacco. Un altro modo per difenderti è evadere i colpi. Dovresti riuscire a muoverti velocemente sul lato o all'indietro. Fai pratica finché le tue reazioni non diventano veloci e puoi scansare con successo un calcio a velocità piena.
Contrattacchi
Questi calci sono quelli che più probabilmente ti permetteranno di guadagnare punti, perché molti lottatori restano scoperti mentre attaccano. Quando l'avversario porta in alto la gamba per il calcio, dovresti capire subito di che tipo di calcio si tratta ed individuare il punto scoperto. Un buon contrattacco consiste nel parare o evadere il colpo e colpire a tua volta velocemente. Se l'avversario pratica un calcio rotante, puoi farti indietro per evitarlo o usare il braccio per pararlo, per poi colpire a tua volta con un calcio rotante. Oppure puoi attaccare più velocemente del tuo avversario e colpire con un calcio o un gancio all'indietro adatto.
Posizione sul ring
La posizione che assumi sul ring è molto importante. Il tuo braccio anteriore deve proteggere la testa dagli attacchi. Tutti i lottatori dovrebbero gareggiare nella loro categoria di peso perché gli incontri siano più equi. Dovrai scegliere la categoria a cui appartieni e restare nei parametri di peso.
Il giorno prima dell'incontro
Nel giorno prima dell'incontro, allenati leggermente e non caricare troppo il fisico. Sarebbe bene assumere carboidrati, quindi mangiare cibi ricchi di amido, che saranno assorbiti sotto forma di glicogeno, sostanza capace di produrre molta energia durante l'incontro. Devi svegliarti dopo aver dormito bene. Di mattina, mangia cibi che rilasciano energia lentamente durante tutta la giornata, come i carboidrati.
Strategie durante il torneo
Cerca di trovare l'orario dei tuoi incontri e accedere all'area di allenamento molto presto. Se riesci a ottenere gli orari degli incontri degli avversari puoi guardarli e preparare il tuo incontro in base alle loro strategie. Allo stesso modo, cambia stile nei diversi round in modo tale che la tua strategia non possa essere prevedibile. Quando viene annunciato il numero del tuo incontro, dovrai recarti presso la zona dove sarai pesato per rendere ufficiale l'appartenenza a quella classe di peso. È forse il momento più teso. Dovrai sederti con il tuo avversario nell'area di attesa, aspettando il tuo turno per andare sul ring. Se in questa fase sei nervoso, alzati e fai un giro. In tal modo potrai rilassare i muscoli e, in maniera razionale, valutare il tuo avversario. Ad esempio, valutando la sua altezza, puoi iniziare a capire come colpire la sua testa con un calcio. Durante l'incontro, fidati di quello che l'allenatore ti consiglia. La tua mente sarà focalizzata sugli attacchi al tuo avversario, sull'andare a segno e sarà importante per il tuo allenatore ricordarti le strategie da seguire. Prova a ottenere il primo punto, perché questo potrà intimidire psicologicamente l'avversario dandoti un margine di vantaggio. Attacca velocemente quando sarà dato il segnale di partenza. La vittoria o la sconfitta dipendono da te. Non prendere parte a una competizione per la quale non sei fisicamente adatto. Le regole possono dipendere dalle competizioni scelte o dalla classe d'età.
Il Taekwondo come filosofia di vita
Al di là del significato letterale della parola taekwondo - "l'arte di calciare e di colpire il pugno" - la domanda che ci poniamo è: che cosa è realmente quest'arte marziale, una filosofia o uno stile di vita? Le arti marziali hanno come imprinting una filosofia molto forte alla base che determina uno stile di vita rigoroso per chi le pratica. Il taekwondo è un modello nel quale inquadrarsi, compiendo giorno dopo giorno piccoli o grandi sacrifici che permettono di andare avanti in un percorso, che chi ha il coraggio di intraprendere sa perfettamente essere contrassegnato da difficoltà, complessità che tuttavia una volta superate garantiranno un enorme senso di appagamento e felicità. Dei principi formatori del taekwondo Lo Dolce né individua due che più degli altri determinano un cambiamento positivo nella vita del praticante: “Il rispetto e l'obbligo di terminare ciò che hai deciso di intraprendere. Rispetto dell'avversario e del giudice, lo dimostriamo con l'inchino che non è solo una consuetudine ma un modo di pensare; si è rivali dell'avversario e si cerca di batterlo ma alla fine ti rispetto con l'inchino e l'abbraccio, e poi quello per il giudice di gara che come essere umano può sbagliare l'interpretazione di un colpo ma non per questo deve essere colpevolizzato. Insieme a questo abbiamo l'altra componente, ossia portare a termine quello che hai iniziato: se ci pensi è un principio dello sport ma in generale anche della vita. Ecco questi due tasselli sono fondamentali non solo in una competizione sportiva ma valgono come principi fondamentali nell'esistenza di ognuno di noi”.
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