Le arti marziali giapponesi, sia quelle che terminano con "do" che con "jutsu", rappresentano in realtà la stessa arte marziale, ma con una prospettiva diversa: tradizionale (jutsu) o moderna (do). "Jutsu" si traduce letteralmente come "tecnica", mentre "do" significa "via", intesa come stile di vita o percorso spirituale.
Origini e filosofia dell'Aiki
In passato, l'Aiki-jutsu era una tecnica specifica di una particolare scuola di haiki. Diverse scuole di arti marziali (principalmente di bujutsu) sfruttavano l'energia interiore dell'uomo nel combattimento. Questo concetto di haiki deriva dall'esoterismo taoista, dove si credeva che l'energia centralizzata dell'uomo integro potesse essere utilizzata per sconfiggere gli avversari. Il Jutsu aveva la stessa valenza (se non superiore) dei moderni Do. I do nascono nell'era moderna, in un periodo di pace in cui la modernizzazione andava di pari passo con il declino spirituale dell'uomo marziale. Alcuni maestri crearono stili che cercavano di dare un'impronta etica all'arte praticata.
L'Aikido di Ueshiba: un'arte con radici spirituali
Osensei Ueshiba fu uno dei pochi che possedeva queste conoscenze. Apprese l'Aikijutsu da uno dei più grandi maestri, Sukaku Takeda. Da lì, fece il suo percorso marziale e, grazie all'incontro con un monaco di una setta particolare, trasformò l'arte in quello che oggi conosciamo come Aikido. L'aikido quindi è forse una delle poche arti marziali con un reale retaggio spirituale, sia moderno (setta) che esoterico (jutsu) le quali rispecchiano particolari simbolismo universali quali quelli del Triangolo, del Quadrato e del Cerchio. Pochi maestri conoscono la profondità dell'arte in questione, e ancora meno quanto fossero in realtà profondo e selettive, quelle antiche. Non a caso, i nobili, anche se non combattevano in guerra a differenza dei samurai di caste inferiori, erano sempre imbattibili perché non facevano altro che perfezionare la loro arte tutto il giorno, e allenare il loro tantien, in modo da essere imbattibili nei duelli. Alcuni potrebbero dire che si tratti solo di memoria motoria, sicché non facevano altro tutto il giorno che allenarsi con la spada. Si badi bene che anche nel Kenjutsu, si usano gli stessi principi di centralizzazione dell'energia ecc.
Aikido vs. Daito-ryu: un confronto tecnico
L'Aikido, fondato da Morihei Ueshiba, trae le sue origini dal Daito-ryu Aiki-jujutsu, un'arte marziale più antica. Sebbene entrambe le discipline condividano radici comuni, presentano differenze significative sia a livello tecnico che filosofico.
Daito-ryu Aiki-jujutsu
Il Daito-ryu Aiki-jujutsu è un'arte marziale completa che include tecniche di striking, grappling, leve articolari e immobilizzazioni. Era un'arte di combattimento segreta tramandata all'interno del clan Takeda.
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Aikido
L'Aikido si concentra principalmente su leve articolari, proiezioni e immobilizzazioni, con l'obiettivo di neutralizzare l'attacco dell'avversario senza causare danni eccessivi. Ueshiba rielabora il contenuto eliminando la parte propriamente guerresca e introducendovi un principio di conoscenza interiore attraverso il quale, il corpo, non più offuscato da ansie e paure, può efficacemente interagire agli stimoli esterni. Nell’Aikido la tecnica non è l’obiettivo ma il mezzo attraverso il quale accedere ai più raffinati livelli di consapevolezza di sé e di sensibilizzazione; sul tatami l’avversario è il compagno che ci aiuta a capire, anche con la forza ma non con l’uso della forza.
Principi fondamentali dell'Aikido
L'Aikido si basa su principi di armonia, non resistenza e uso dell'energia dell'avversario. Le tecniche di Aikido derivano principalmente da un’unica scuola di Jujitsu: il Daito Ryu Aikijujitsu. L’Aikido è caratterizzato da movimenti circolari, fluidi e potenti attraverso i quali è possibile applicare leve articolari e sviluppare innumerevoli proiezioni per neutralizzare attacchi a mani nude o armati, da parte di una o più persone.
Respirazione e centralizzazione
L'Aikido presta molta attenzione alla respirazione e all'eliminazione di ogni tensione superflua per rendere i movimenti più fluidi e potenti possibili, favorendo quindi flessibilità e agilità rispetto alla forza e potenza muscolare.
Aiki-Taiso
Molta enfasi viene data, in particolar modo nell’Aiki-Taiso, alla preparazione fisica attraverso esercizi di respirazione, di allungamento, di mobilizzazione e rinforzo muscolare, proprio come nello Yoga e nel Pilates.
L'Aikido come via di crescita personale
Oltre ad essere un'efficace tecnica di difesa, l'Aikido è una disciplina che ha come scopo principale il miglioramento di sé stessi. L' Aikido non è propriamente un' arte marziale, ma una filosofia di pensiero: la cultura del corpo e dello spirito che matura negli anni con l'esperienza e la maggiore coscienza di sé. L' aikido è la via dell'armonia. Il "ki" è l' energia, ed attraverso la fusione dell' energia positiva e negativa si manifesta il divino, che genera un vento di vita, che a sua volta genera vibrazioni divine. L' Aikido armonizza il corpo, la mente e lo spirito in relazione all'ambiente circostante, ponendo alla base delle tecniche le forme geometriche del triangolo, del quadrato e del cerchio. L' Aikido non è una lotta per la distruzione dell' avversario, ma una dimostrazione di amore e di armonia.
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Domande frequenti sull'Aikido
È pericoloso?
Le tecniche di caduta avanzate richiedono una buona capacità tecnica e una preparazione fisica specifica, che si raggiunge con il tempo e con gradualità. Lo studio delle cadute inizia già durante i corsi per i principianti, secondo una didattica progressiva e dettagliata.
Posso praticare Aikido se sono sovrappeso?
L’Aikido non prevede competizioni, ognuno può quindi praticare secondo le proprie possibilità e capacità, indipendentemente dalla forma fisica. La pratica costante dell’Aikido aumenta l’energia interiore e la fiducia in sé stessi, aiuta a superare le difficoltà psicologiche e gli ostacoli esterni.
Quali sono le differenze con altre arti marziali?
- Aikido vs. Judo: Tecnicamente Aikido e Judo derivano entrambi dal Jujitsu. Il Judo è la sintesi sportiva di alcune scuole di Jujitsu e prevede diversi tipi di proiezioni che utilizzano la forza dell’attacco dell’avversario.
- Aikido vs. Karate: Il Karate moderno deriva da antichi stili di lotta dell’isola di Okinawa, ed è uno sport, con competizioni e combattimenti, che prevede l’utilizzo di calci e pugni. Anche nell’Aikido si studiano diversi tipi di attacco, compresi quelli di pugno, ma le tecniche consistono principalmente in leve articolari e proiezioni utilizzando traiettorie circolari.
- Aikido vs. Tai Chi Chuan: L’Aikido come il Tai Chi Chuan presta molta attenzione alla respirazione e a eliminare ogni tensione superflua per rendere i movimenti più fluidi e potenti possibili. l’Aikido rimane però un’arte marziale, con le sue caratteristiche di efficacia e dinamicità.
- Aikido vs. Sport da combattimento (MMA, Brazilian Jujitsu, Kickboxing): Gli sport da combattimento prevedono incontri in cui l’unico obiettivo è sconfiggere l’avversario. L’Aikido come arte marziale, oltre ad essere un’efficace tecnica di difesa, è una disciplina che ha come scopo principale il miglioramento di sé stessi.
- Aikido vs. Yoga e Pilates: L’Aikido è un’arte marziale che prevede il miglioramento fisico e mentale. Per questo motivo molta enfasi viene data alla preparazione fisica attraverso esercizi di respirazione, di allungamento, di mobilizzazione e rinforzo muscolare. Ma questa è solo una parte dell’Aikido, che si pratica sempre insieme a un compagno, con il quale ci si alterna nella parte di chi attacca e di chi si difende.
Sono una persona non più giovanissima, ha senso iniziare?
Ogni allievo può praticare Aikido secondo le modalità che preferisce, non ci sono limiti né tempi da rispettare se non quelli che ognuno si pone. Le persone mature possono ritrovare confidenza con il proprio corpo, maggiore scioltezza articolare, più agilità e maggiore fiducia in sé stesse.
Lavoro al computer, l'Aikido può farmi bene?
Ogni tipo di movimento è consigliato a chi sta molte ore seduto alla scrivania. L’Aikido, oltre a migliorare la forma fisica, migliora anche la capacità di concentrazione, il benessere generale e il tono dell’umore.
Sono competitivo, posso fare gare?
Le gare non sono previste nell’Aikido, ma per chi ama mettersi in gioco e trovare sempre nuove sfide, l’Aikido dà la possibilità di confrontarsi quotidianamente con i propri limiti.
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Mi servirà come autodifesa?
Le tecniche di Aikido sono decisamente efficaci, infatti sono utilizzate da diversi corpi di polizia in tutto il mondo perché danno la possibilità di rendere inoffensivo un aggressore rapidamente e senza provocare lesioni.
Voglio perdere peso, è la disciplina adatta?
L’Aikido praticato regolarmente e con costanza permette di perdere peso gradualmente, dando al contempo al corpo una migliore postura, agilità ed eleganza ai movimenti.
Voglio trovare equilibrio e salute, è la disciplina adatta?
L’arte marziale intesa come Budo (via del guerriero) e non come sport, ricerca l’equilibrio interiore.
Morihei Ueshiba: il fondatore dell'Aikido
Morihei Ueshiba (1883-1969) era un uomo di grande cuore e determinazione. Pronipote di un noto samurai, da bambino era di debole costituzione, appassionato di letture, affascinato dalle leggende e dal buddismo. In seguito, grazie anche alla spinta del padre, si irrobustì praticando il nuoto ed il sumo.
La formazione marziale di Ueshiba
All'età di 18 anni, si trasferì a Tokyo, aprendo una piccola attività. Nel frattempo iniziò a frequentare dei corsi di jujutsu e scherma. Dopo l'esperienza militare, tornò a casa e continuò ad allenarsi duramente. Nel 1912 si trasferì ad Hokkaido. Nel 1905 Morihei conobbe Takeda Sukaku e divenne subito suo alunno, continuando in seguito ad accompagnarlo nei vari stages.
L'influenza dell'Omoto-kyo
Dopo la morte del padre, decise di tornare ad Ayabe e dedicarsi alla nuova religione dell'Omoto-kyo (insegnamento della grande origine), diventando seguace del maestro Onisaburo. Quest' ultimo era un profondo pacifista e Morihei lo appoggiò in molte imprese.
La nascita dell'Aikido
Morihei aveva sviluppato il suo Aikido basandosi sull' amore e lo spirito, capaci di abbattere le barriere che dividono il mondo spirituale da quello materiale. In seguito, Morihei si trasferì a Tokyo dove, con il passare degli anni, gli allievi aumentavano sempre più, includendo militari, ballerini, attori, ecc…Morihei si divertiva a mettere alla prova i suoi allievi continuamente, non dava mai niente per scontato e cambiava ripetutamente i suoi programmi. Nel dojo, gli uomini e le donne combattevano in perfetta parità, le lezioni erano frequenti (diversi turni giornalieri) e sempre precedute e poi chiuse con lunghe sedute dedicate alla meditazione ed alla respirazione.
Gli ultimi anni e l'Aikikai
Durante gli ultimi anni della II Guerra Mondiale, stanco della città, si trasferì nel villaggio di Iwama, dove perfezionò l' Aikido definendone la filosofia e le tecniche, mentre veniva costruito il tempio Aiki. Dopo la guerra, nel 1948, nacque l' Aikikai: un' associazione per diffondere l' Aikido in Giappone ed all' estero. Morihei, lasciati i compiti dell' associazione al figlio ed agli alunni, continuò ad allenarsi ad Iwama. Nel 1969, fu colpito da un tumore al fegato. Prima di morire, Morihei raccomandò ai suoi alunni: "l'Aikido deve essere utile a tutto il mondo.
Evoluzione dell'Aikido: dall'Aiki-bujutsu all'Aikido moderno
Il termine Aikido risale al febbraio del 1942. Ueshiba si dedicò al campo della pesca e del legname. Ricevette appoggio morale e materiale per seguire le sue aspirazioni. Partecipò alla guerra russo-giapponese (1904/05), raggiungendo il grado di sergente. Nel 1912, si trasferì in una nuova colonia a Shirataki, nell’Hokkaido. Dopo la morte del padre nel gennaio del 1920, fu preda ad un profondo abbattimento psicologico. Studiò le scuole Kito e Daito, e altre ancora. Ricevette il diploma di massimo grado a 32 anni. Adibì parte della sua casa di Ayabe a dojo. Inizialmente si riferì al nuovo budo come Ueshiba-ryu o Ueshiba-ryu-Aiki-bujutsu. La fama del Maestro Ueshiba continuava ad espandersi. Aprì un dojo più grande, comprando la proprietà della famiglia Ogasawara. Nel 1931, diede alla sua arte il nome di Aiki-budo. Pose le fondamenta per il futuro di questa scuola. L'Aikikai nacque come Ente Morale sotto il nome Kobukai. La seconda guerra mondiale rallentò lo sviluppo dell’aikido. Nel 1948, l'Aikikai fu ufficialmente riconosciuto come il nome della scuola del Fondatore. La dimostrazione ufficiale dell'Aikikai ebbe luogo nel maggio del 1960, alla Yamato Hall di Tokyo.
Arti marziali: una distinzione tra jutsu e do
È consigliabile attribuire la definizione di arte marziale alle moderne discipline formative, e non alle antiche discipline di combattimento. Le antiche scuole di combattimento (koryu) erano tendenzialmente asservite ad un fine materiale, quello della vittoria sopra l'avversario, ottenuta anche attraverso il suo annullamento fisico. Le arti marziali giapponesi si sono tramandate pressoché intatte nei secoli per trasmissione diretta da una generazione all’altra, pur con i necessari adattamenti. Entrarono in crisi all’inizio dell’epoca Meiji (1868) in concomitanza con la crisi della società che le aveva rese necessarie.
Kata e Kiai: elementi essenziali delle arti marziali
In quasi tutte le discipline orientali tratte dall’esperienza guerriera dei secoli passati sono presenti degli esercizi formali - detti Kata - che assolvono molteplici funzioni. Il gesto più corretto sarà comunque sempre quello che si rifarà ai principi che una determinata Forma vuole esprimere. Kiai è l’espressione esteriore del Ki in un’azione eseguita con Kime; è un grido che nasce da una contrazione addominale; è un grido che in relazione alle circostanze assume un significato leggermente differente: si parla infatti del Kiai prima, durante o dopo un’azione.
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