L'evento UFC 264 ha catturato l'attenzione del mondo, ma un infortunio scioccante ha segnato l'incontro tra Conor McGregor e Dustin Poirier. La rottura della tibia di McGregor ha sollevato interrogativi sulle cause, sui trattamenti e sui tempi di recupero per questo tipo di lesione nelle Mixed Martial Arts (MMA). Questo articolo esplora in dettaglio le fratture della tibia nelle MMA, analizzando le possibili cause, i sintomi, le opzioni di trattamento e il processo di riabilitazione.
UFC 264: Un Infortunio Shock
L'incontro tra McGregor e Poirier era uno degli eventi più attesi, ma si è concluso in modo inaspettato quando McGregor ha subito una frattura alla tibia. Durante il primo round, dopo uno scambio di colpi aggressivo, McGregor ha fatto un passo indietro e ha appoggiato male il piede, causando la frattura della tibia e della caviglia. L'infortunio ha portato all'interruzione del combattimento e alla vittoria di Poirier per TKO.
Le Cause delle Fratture alla Tibia nelle MMA
Le fratture della tibia nelle MMA possono essere causate da diversi fattori, tra cui:
- Traumi diretti: Un impatto ad alta energia, come un calcio bloccato o un colpo diretto alla gamba, può causare la frattura della tibia.
- Stress rotazionali: Eccessive torsioni o forze di taglio sull'osso possono portare alla frattura.
- Fratture da stress: Lesioni ripetitive, come quelle che si verificano durante l'allenamento intensivo, possono causare microfratture che, nel tempo, possono indebolire l'osso e portare a una frattura completa.
- Danni ossei preesistenti: In alcuni casi, un danno osseo non diagnosticato prima dell'incontro può aumentare il rischio di frattura.
Nel caso di McGregor, Poirier ha suggerito che la tibia si fosse fratturata a causa di un suo check, con la torsione per tirare il diretto che ha poi finalizzato la rottura. Alcuni ipotizzano che calci precedenti di McGregor sulla parte alta della coscia di Poirier abbiano contribuito alla frattura. Altri ancora ritengono che McGregor potesse avere un danno osseo preesistente, simile alle fratture da stress comuni tra maratoneti e sollevatori di pesi. Queste microfratture possono causare un dolore sordo e costante, spesso scambiato per dolore muscolare e quindi sottovalutato.
Sintomi di una Frattura alla Tibia e al Perone
I sintomi di una frattura alla gamba includono:
Leggi anche: Scegliere le migliori protezioni per tibia
- Dolore intenso
- Instabilità della gamba
- Incapacità di camminare o caricare peso sulla gamba
- Gonfiore
- Deformità della gamba
- Osso che sporge attraverso la pelle (in caso di frattura esposta)
- Perdita di sensibilità nel piede o alterazione del colore della pelle a causa di problemi vascolari
Diagnosi
La diagnosi di una frattura alla tibia e al perone prevede un esame fisico da parte di un chirurgo ortopedico, che valuterà i segni e i sintomi della frattura e raccoglierà informazioni sulla storia medica del paziente. Gli esami diagnostici possono includere:
- Radiografia (RX): per localizzare il tipo di lesione e l'eventuale coinvolgimento dell'articolazione del ginocchio o della caviglia.
- Tomografia computerizzata (TAC): per ottenere informazioni più precise sulla frattura.
- Risonanza magnetica (RMN): per valutare le lesioni dei tessuti molli.
Trattamento
Il trattamento di una frattura alla tibia e al perone dipende dal tipo di frattura e dalla sua gravità. Le opzioni di trattamento includono:
Trattamento Conservativo
Il trattamento conservativo è indicato per le fratture composte di tibia e perone e consiste nell'immobilizzazione della gamba con un gesso o un tutore per prevenire i movimenti e favorire la guarigione. L'immobilizzazione dura in genere 3-4 settimane, durante le quali il paziente viene sottoposto a controlli radiografici per monitorare la formazione del callo osseo. Durante il periodo di immobilizzazione, è consigliabile mantenere l'arto sollevato e senza carico e seguire una profilassi anti-tromboembolica. Il trattamento non chirurgico può essere raccomandato anche per pazienti con problemi di salute generali.
Trattamento Chirurgico
Il trattamento chirurgico è raccomandato per fratture scomposte, esposte o che non guariscono con il trattamento conservativo. L'obiettivo è ristabilire la corretta anatomia della tibia e consentire una più rapida ripresa dell'attività. Le opzioni chirurgiche includono:
- Riduzione aperta e fissazione interna (ORIF): In questa procedura, i frammenti ossei vengono riposizionati (ridotti) nel loro normale allineamento e tenuti insieme con placche, viti o chiodi endomidollari. Le fissazioni possono essere interne (sotto la pelle) o esterne (con l'utilizzo di una barra esterna alla pelle).
- Chiodo endomidollare: Utilizzato per la riduzione di fratture trasversali e oblique, questo metodo prevede l'inserimento di un chiodo chirurgico all'interno della tibia per riavvicinare i due capi fratturati.
- Placche e viti: Applicate sulla superficie esterna dell'osso per la riduzione di fratture scomposte pluriframmentarie o bifocali e del terzo prossimale o distale.
- Fissatori esterni: Utilizzati per ridurre fratture esposte o fratture pluriframmentarie, questi dispositivi prevedono l'inserimento di viti posizionate sopra e sotto la lesione, collegate con un fissatore esterno alla pelle.
Riabilitazione Post-Frattura
La riabilitazione è una parte fondamentale del processo di recupero dopo una frattura alla tibia e al perone. Il programma riabilitativo varia a seconda del tipo di frattura, della sua sede e del trattamento (chirurgico o conservativo) scelto. Il percorso riabilitativo prevede diverse fasi:
- Controllo del dolore e dell'edema: Questa fase prevede l'utilizzo di terapia farmacologica e terapia fisica, come tecarterapia, laser YAG, ultrasuoni, magnetoterapia e TENS, per ridurre il dolore e il gonfiore.
- Recupero della mobilità articolare: In questa fase, si lavora per ripristinare la mobilità completa delle articolazioni di caviglia e ginocchio.
- Riabilitazione della funzionalità articolare e recupero della forza muscolare: Questa fase è incentrata sul rafforzamento dei muscoli stabilizzatori della caviglia (tricipite surale, tibiali anteriore e posteriore, peronieri) e della catena cinetica dell'arto inferiore. Fondamentale è anche la rieducazione propriocettiva.
- Ritorno allo sport e alle normali attività quotidiane: Questa fase prevede il ritorno graduale all'esercizio fisico e alle attività sportive, lavorando sul gesto atletico nella globalità.
Tempi di Recupero
I tempi di recupero per una corretta deambulazione variano in base al tipo di frattura (composta o scomposta) e al tipo di approccio ortopedico (chirurgico o conservativo). In generale, non ci si deve aspettare un recupero completo prima di un mese dall'evento traumatico, per rispettare i tempi fisiologici di formazione del callo osseo. Nel caso di McGregor, non essendo inclusa l’articolazione della caviglia, si prevede un recupero osseo completo tra i 3 e i 5 mesi, supportato da un trattamento di fisiokinesiterapia mirato.
Prevenzione
Anche se non è sempre possibile prevenire le fratture alla tibia nelle MMA, alcune misure possono contribuire a ridurre il rischio:
- Allenamento adeguato: Un allenamento ben strutturato, che includa esercizi di rafforzamento muscolare e di condizionamento, può aiutare a proteggere le ossa e le articolazioni.
- Tecnica corretta: L'apprendimento e l'utilizzo di una tecnica corretta durante i combattimenti e l'allenamento possono ridurre il rischio di traumi.
- Equipaggiamento protettivo: L'utilizzo di un'adeguata attrezzatura protettiva, come paratibie, può aiutare a prevenire le fratture.
- Valutazioni mediche regolari: Sottoporsi a valutazioni mediche regolari può aiutare a identificare eventuali problemi ossei preesistenti e a prevenirne il peggioramento.
tags: #mma #tibia #rotta #cause
